Manarola

MANAROLA

Situata su un piedistallo roccioso a picco sul mare, Manarola si presenta come un agglomerato compatto di case vivacemente colorate, quasi tutte con una terrazza sul tetto – la tipica “cassola” – dove in settembre, dopo la vendemmia, vengono stese al sole le uve migliori per ottenere lo Sciacchetrà.
Qui, come a Riomaggiore, il torrente che scorre fra le case è oggi quasi interamente coperto e forma l’attuale via principale che termina alla caratteristica caletta tagliata nella roccia, dove le barche vengono issate a forza di braccia.
Il paese subì molte incursioni saracene. Esisteva un castello a difesa del paese e dei suoi abitanti, fatto costruire dai Fieschi sulla scogliera a picco sul mare e di cui oggi rimane soltanto un bastione inglobato in un’abitazione. Nel 1273 il paese e il castello vennero attaccati da galee genovesi e messi a ferro e fuoco. Nel 1276 sconfitti i Fieschi, Manarola passò alla repubblica di Genova che da allora ne seguì le vicende.
La piazza a scacchiera della Parrocchiale di S. Lorenzo, nella parte alta del borgo, diventa spesso per necessità campetto sportivo, per i ragazzi che sostituiscono con voci allegre il rumore delle automobili. A questo punto vale la pena una deviazione verso Groppo e Volastra, due tranquille frazioni dell’Interno.
Mezz’ora di un sentiero tra viti e ulivi secolari conduce alla sommità della collina di Volastra dove l ‘aria leggera e il grande spiazzo erboso e alberato davanti al Santuario della Madonna della Salute permettono di godere un incantevole panorama.

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